Contro l’Inter, Mihajlovic intenzionato a cambiare qualcosa “nei giocatori, non nel modulo”. Ecco Acquah: centrocampo più muscolare. Confermato Ljajic
“Sono arrabbiato” ha detto Sinisa Mihajlovic quest’oggi in conferenza stampa di presentazione a Torino-Inter. Arrabbiato, perché il suo Torino è a due volti, e contro i nerazzurri deve mostrare il suo aspetto migliore, se vorrà strappare almeno un punto. Vero, al “Grande Torino” i granata hanno giocato solitamente meglio, ed è anche per questo motivo che il tecnico serbo vuole tenere tutti sulla corda, affinché la squadra non si rilassi e provi, anzi, a centrare un successo che porterebbe sicuro entusiasmo all’ambiente, spentosi dopo l’inverno sicuramente non all’altezza delle aspettative. Qualcosa cambierà, Mihajlovic. Ma l’identità del suo Torino resterà la stessa: un 4-3-3 votato all’attacco, dove sarà necessaria la cerniera del centrocampo per evitare pericolose ripartenze avversarie.
Per questo motivo, ad avere spazio sarà a centrocampo Afryie Acquah, ma non sarà l’unica sorpresa. Davanti a Hart, infatti, torna dopo tanti mesi di assenza, titolare Christian Molinaro: l’infortunio è alle spalle, e l’ex Parma potrà far rifiatare Antonio Barreca, che non si è più fermato. Sarà il napoletano a giocare a sinsitra, mentre a destra riecco Davide Zappacosta, dopo la panchina contro la Lazio. Al centro, Rossettini e Moretti (non Castan: “non ha i 90′ nelle gambe, come Molinaro; non posso rischiare anche lui” ha detto Mihajlovic) guideranno i compagni della retroguardia. Retroguardia che avrà bisogno però anche del sostegno di chi starà più avanti: così, oltre ad Acquah, al centro giocherà Lukic, nuovamente titolare al posto dell’acciaccato Valdifiori, mentre Baselli è favorito su Benassi e Gustafson per un posto sul centro sinistra.
Infine, l’attacco. Il Torino ha tanta varietà, ma la scelta sembra ricadere su quello che, a inizio estate, era il tridente tipo. Falque, Belotti e Ljajic partiranno dal primo minuto, con Iturbe e Maxi Lopez pronti a subentrare. Difficile, infatti, che ad avere spazio sia Boyè: il giovane argentino deve ritrovare la qualità iniziale, che sembra essersi smarrita in questi ultimi mesi.
Torino (4-3-3): Hart; Zappacosta, Rossettini, Moretti, Molinaro; Acquah, Lukic, Baselli; Falque, Belotti, Ljajic. A disp. Padelli, Cucchietti, De Silvestri, Castan, Carlao, Barreca, Benassi, Valdifiori, Gustafson, Iturbe, Boyè, Maxi Lopez. All. Mihajlovic.
Indisponibili: Avelar, Obi.
e provare acquah centrale come filtro davanti alla difesa?
Sarà la differenza di allenamenti, un calcio diverso ecc, ma una volta con 15-16 giocatori ti facevi campionato, coppa Italia e coppe europee e i più bravi giocavano anche nelle nazionali.
Che ne direste ? Un bel over come scommessa e sono soldi gia in banca!